Seconda sconfitta consecutiva per il Verderio: dopo l'1 a 2 contro l'OSGB Merate, la squadra cade anche a Montevecchia, in un'altra partita giocata sul filo dei nervi e caratterizzata da una direzione di gara quanto mai inadeguata.

Il Verderio si presenta in questa trasferta con la formazione quasi al completo: gli assenti sono il Tudi (squalificato), il Bimbo (infortunato) e Gabri (ancora lontano dal recuperare la mobilità). Lo stretto e scosceso terreno di Montevecchia è tradizionalmente ostile ai colori biancoverdi, tanto che in tempi recenti non ricordo nemmeno una nostra vittoria (ma forse sono io che ho la memoria corta).
La compagine locale è solida e fisicamente piuttosto prestante: già nella gara di andata ci aveva battuti, in una delle giornate più negative del nostro 2006. Questa volta, però, il Verderio entra in campo con il piglio giusto per portarsi a casa i tre punti in palio: dopo un avvio piuttosto equilibrato, con SuperAtta(k) chiamato in causa in un paio di occasioni, arriva il meritato vantaggio.

Sono proprio i due assenti illustri della gara contro l'OSGB Merate a confezionare l'azione dell'1 a 0: Jack Mengotti riceve palla sulla tre quarti e con un numero sublime si libera di due avversari per poi lanciare a rete il Maradona delle Cascine, che realizza con un sinistro dei suoi. Di certo una delle reti più belle di questo campionato.
Una volta incassato il colpo, il Montevecchia si scuote e riesce a creare qualche preoccupazione alla nostra difesa, che riesce comunque a rispondere con sicurezza. Alessio "Pazza Idea" Andreatta è tra i migliori in campo nei primi 45 minuti: incredibile la sua parata su un colpo di testa da 50 centimetri di distanza. Ad entare di diritto negli "Annales", però, è l'intervento di petto (!) con cui neutralizza un tiro da fuori area degli avversari (secondo molti dei presenti era ben indirizzato nello specchio): in tribuna è il delirio, con urla di giubilo che si mischiano ad un mormorio di disapprovazione. Del resto il dibattito tra i sostenitori e i detrattori dell'imprevedibile portiere ventisettenne proseguirà fino a tarda sera...
In questo clima quasi festoso, arriva come una doccia fredda il goal del pareggio, proprio a pochi secondi dal termine del primo tempo: ancora una volta a metterci nei guai è un calcio d'angolo battuto basso, che giunge nell'affollatissima area di porta e finisce in rete senza che dalla tribuna si riesca a comprendere con precisione cosa sia successo.

L'intervallo, con Mister Piseddu squalificato dopo l'espulsione di domenica scorsa, questa volta sembra quasi un picnic nel Parco del Curone. Sarà per questo, forse, che dopo un minuto dalla ripresa del gioco subiamo il devastante goal del 2 a 1: un lancio lungo va a toccare terra proprio a metà strada tra il Colo e Atta, ma i due non si intendono ed esitano quanto basta per consentire al veloce numero 11 avversario di calciare a rete.
A questo punto, mentre il Verderio sembrava comunque avere la forza per rimettere le cose a posto, l'arbitro sale in cattedra: con la sua inedita divisa fluorescente, già aveva dato segni di squilibrio nel primo tempo, ma è nella ripresa che si scatena. Si comincia con qualche intervento incomprensibile, fino ad arrivare all'ingiustissima espulsione di Jack Mengotti: il centrocampista biancoverde, già decisivo in occasione del primo goal, viene ammonito per due volte nel giro di pochi secondi ed è costretto ad abbandonare il campo mentre dalla tribuna si levano cori di disappunto.

Non contento, il direttore di gara prosegue in una inquietante escalation di follia: prima osa cacciare il Villa, colpevole soltanto di aver cercato a più riprese di attirare la sua attenzione per procedere ad una sostituzione; poi prende di mira Mister Piseddu - che ovviamente stava all'esterno del recinto di gioco - e lo costringe ad allontanarsi dalla zona boschiva dalla quale aveva legittimamente scelto di assistere alla partita.
In mezzo a questi due momenti di avanspettacolo, in più, c'è stato spazio per il singolare episodio del rigore che ha prodotto il nostro illusorio pareggio. Galdo-Scubla cade in area e l'arbitro, contro la sua stessa volontà, fischia il fallo; per rimediare, prova ad assegnare soltanto una punizione dal limite, tra le vibranti proteste della tribuna e dei giocatori in campo (Lele Burbello viene anche ammonito); poi - comprendendo l'insostenibilità della sua tesi - si rassegna a concedere il penalty, che viene prontamente trasformato dal Maradona delle Cascine.
Sul 2 a 2, nonostante l'inferiorità numerica, tutti sono convinti che alla fine la partita l'avremmo vinta noi. Ed invece, due minuti dopo, le speranze vengono vanificate dal goal del definitivo 3 a 2: calcio di punizione dal limite, respinta della barriera, secondo tentativo che non senza una buona dose di fortuna si infila alla sinistra di Atta...
Il Montevecchia festeggia come se avesse vinto lo scudetto, consapevole di aver strappato tre punti alla squadra più forte del torneo. Nel finale, con uno dei suoi magistrali calci di punizione, il Maradona delle Cascine sfiora di un soffio il pareggio, rendendo ancora più amaro il tradizionale aperitivo che sancisce la conclusione del week-end calcistico.

Nel dopo partita, Mister Piseddu non può far altro che sfogarsi con la stampa. Il San Giorgio, intanto, sale a nove punti di distacco; il Verderio, invece, ripiomba nell'imprevedibile bagarre della lotta per la zona dei play-off. Ma ancora mancano tante partite: tutto può succedere...
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