Aurora Olgiate vs. ASV: 1-2
Il Verderio comincia la nuova stagione così come aveva concluso l'ultima: prima con uno splendido trionfo sul campo, che consegna ai biancoverdi il prestigioso quadrangolare di San Zeno; poi con una festa che, sostenuta dal vino abbondante e dalla birra, si protrae fino a tarda ora e fa capire a tutti i presenti come i nuovi arrivi si stiano già perfettamente adeguando al modus operandi di Mister Piseddu e del vicesceriffo Pinz. Una domenica che davvero è riuscita a far rivivere, sebbene in forma ridotta, i fasti di quell'indimenticabile 27 maggio scorso che consegnò agli Annales del calcio la storica promozione in Seconda Categoria. Ma torniamo alla partita di ieri...
La vittoria nella finale del torneo è resa ancor più preziosa dalla nomea della compagine avversaria: l'Aurora di Olgiate, una squadra di Prima Categoria che gode certamente dei favori del pronostico. Già dai primi minuti, però, si capisce che i biancoverdi (ieri in maglia blu) sono in ottima condizione psicofisica e, soprattutto, hanno l'evidente intenzione di dare del filo da torcere ai più quotati giallorossi.
L'undici iniziale schierato da Mister Piseddu è lo stesso che abbiamo visto nei precedenti incontri di questa fase pre-stagionale: l'unica novità è Max, che sulla fascia destra va a sostituire l'indisponibile Claudio Dore (solo una lieve contrattura per lui). Sul terreno sintetico di San Zeno il match è intenso ed equilibrato, ma nel primo tempo è proprio il Verderio ad impressionare di più: attende l'offensiva avversaria, la blocca inesorabilmente con una difesa attenta e poi parte all'attacco. Il pallone circola veloce tra il centrocampo (meravigliosa la coppia centrale formata da "Lampard" Lamparelli e da Jack Mengotti) ed il reparto offensivo, con "Pizza-Boy" Di Siena in evidenza.
Dopo un quarto d'ora circa il vantaggio è nell'aria e arriva puntuale. Contropiede fulmineo del Verderio, con Pizza-Boy che dalla destra cerca il Galdo con un passaggio orizzontale appena fuori dall'area avversaria: l'Airone non ci arriva, ma la difesa giallorossa esita e come un treno piomba sul pallone il Maradona delle Cascine, che controlla la sfera e subito lascia partire un sinistro diretto sotto l'incrocio alla destra del portiere. Il tiro è potente e preciso, di sicuro imparabile: è la rete del provvisorio 1 a 0.
L'Olgiate non riesce a reagire ed il raddoppio non tarda, anche se arriva all'improvviso. Il Verderio sta gestendo il gioco sulla tre quarti avversaria quando il pallone arriva a Jack Mengotti: l'ugola d'oro del centrocampo - distante almeno 30 metri dalla porta - senza preavviso scaglia un missile mai visto che supera l'estremo difensore avversario, si infrange fragorosamente sulla parte inferiore della traversa e probabilmente va a sbattere oltre la linea bianca. Il problema del goal fantasma, però, non si pone nemmeno: sulla sfera arriva come un falco il Maradona delle Cascine che con grande saggezza (come sottolineato anche da Mister Piseddu nel post-partita) evita di calciare subito a rete, ma sceglie di addomesticare con calma il pallone prima di vanificare con la consueta classe l'ultimo disperato intervento del portiere avversario.
Si chiude così il primo tempo. Nella ripresa è chiaro che Mister Piseddu, probabilmente invogliato dalle dimensioni considerevoli del trofeo, non ha nessuna intenzione di gettare alle ortiche il risultato finora ottenuto: questa volta niente esperimenti, solo pochi cambi mirati. La curva è con lui e la squadra tiene molto bene, anche se nell'ultima mezz'ora gli avversari possono sfruttare la migliore condizione atletica giustificata da una settimana di vantaggio nella preparazione.
L'Aurora riesce a dimezzare lo svantaggio su calcio d'angolo, ma il Verderio si chiude a riccio e difende con le unghie e con i denti la porta del Briga (eccellente nel primo e nel secondo tempo, semplicemente inarrivabile nel terzo).
Finisce 2 a 1, con il Maradona delle Cascine che ritira il gigantesco trofeo. In serata cena alpina e festeggiamenti in crescendo, con l'apice raggiunto alle 22.41 quando la voce di Jack Mengotti subisce quella sublime metamorfosi che concede solo nei momenti di massima estasi. Da lì in poi ho solo ricordi offuscati.
Bene così, ragazzi, bene così...
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Commenti: 1
Un ritorno davvero in grande stile. Li abbiamo ritrovati come li avevamo lasciati...vincenti e...sbronzi!
Peccato solo che non hanno fatto cantare il pizza-boy, il pubblico mi sembrava molto caldo!
Forza Verderio!
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