ASV vs. Real Bulciago: 1-1
Invece il Bulciago, anche se non degno dell'appellativo "Real", è una buona squadra: giovane, aggressiva, fisicamente prestante, maliziosa quando serve. Il Verderio, dall'altra parte, ha offerto la sua peggiore prestazione dall'inizio della stagione e solo per un soffio è riuscito a concludere indenne il match, mantenendo tra l'altro la vetta della classifica in tandem con il Malgrate.

Mister Piseddu schiera i soliti undici: l'unica variazione è rappresentata dal rientrante Claudio "Sol-Fa-Mi" Dore, che sostituisce Max sulla destra. Il Verderio parte bene, ma si capisce che per l'attacco non sarà una grande giornata: il Bulciago si difende con ordine, mentre la coppia Scubla-Di Siena non trova la solita qualità.

I guai maggiori, però, il Verderio li trova a centrocampo: dopo una serie di prestazioni eccellenti, questa volta "Lampard" Lamparelli non convince e nonostante il sostegno caloroso delle sue Lampa-Girls non entrerà mai in partita; al suo fianco, anche l'eroico Jack Mengotti delude le attese giocando al di sotto dei suoi standard abituali e rendendosi pericoloso solo su un calcio di punizione alla fine del primo tempo, quando gli avversari si erano già portati in vantaggio con il classico "tiro della domenica" del loro terzino destro (botta imparabile all'incrocio). Qualche minuto prima avevano già avuto la possibilità di segnare il goal dell'1 a 0 grazie ad un rigore più che dubbio assegnato dall'arbitro e calciato sul palo.
Nella ripresa il gioco non cambia, anzi peggiora. Complice anche una direzione di gara piuttosto scadente, la partita si innservosisce e diventa "ignorante" (la definizione è del vicesceriffo Pinz): i cartellini gialli non si contano più, mentre la qualità delle azioni si fa sempre più bassa.

La prima sconfitta sembra ormai sicura, finché alla fine dei novanta minuti regolamentari il neoentrato Max (determinante il suo apporto nel finale) si invola veloce verso la porta avversaria e costringe al fallo l'ultimo difensore del Bulciago (espulso): il contatto avviene nettamente fuori area, ma la tribuna invoca con forza il rigore e l'arbitro lo concede, andando così ad annullare quello che aveva regalato agli ospiti nel primo tempo.
Sul dischetto si presenta il Maradona delle Cascine. L'atmosfera è caldissima, la tensione alle stelle e il momento decisivo. Il nostro numero dieci, però, si dimostra freddissimo e calcia un rigore magistrale: portiere spiazzato e pallone che si infila sotto l'incrocio. La tribuna esplode, l'imbattibilità è salva.
Quattro minuti di recupero, ma non c'è tempo per sfruttare la superiorità numerica appena ottenuta. Finisce 1 a 1 e visti i risultati delle dirette concorrenti ci va anche bene. In futuro, però, non potremo più permetterci delle prestazioni così sottotono e sperare di non essere puniti.

The Man Of The Match (Premio Pintupi): l'idea iniziale era di premiare l'arbitro per il rigore regalato, o forse il pubblico per averlo indotto all'errore. Alla fine, dopo una performance piuttosto scialba di tutta la squadra, la palma di migliore in campo va al Maradona delle Cascine (voto 6,5) per essersi dimostrato all'altezza della sua fama proprio nel momento della verità: segnare un rigore così al novantesimo con la squadra che sta perdendo è una cosa da grandi giocatori.
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