San Zeno vs. ASV: 3-1
Sul sintetico di San Zeno arriva una brutta sconfitta per il Verderio di Mister Piseddu, per di più contro una squadra già battuta nel precampionato e che certamente non impressiona per la qualità del suo gioco, ma riesce comunque a concretizzare al massimo le occasioni che si procura.
Il tecnico di via Roma schiera un inedito 4-4-1-1, con "Pizza-Boy" Di Siena unica punta e "Lampard" Lamparelli alle sue spalle. L'Airone, dato in condizioni non ottimali, parte dalla panchina. Nonostante un'altezza media della squadra che si aggira sul metro e quaranta, lo schieramento convince gli addetti ai lavori: sembra una buona idea per far bene sul piccolo e veloce terreno di gioco della frazione olgiatese.
I quattro euro da versare all'ingresso fanno storcere il naso, considerando l'assenza della tribuna e la pessima visibilità offerta agli spettatori, ma il Verderio è seguito anche in questa trasferta da un pubblico piuttosto numeroso che viene accolto da una graditissima sopresa: i nostri sono finalmente tornati ad indossare la tradizionale divisa a strisce verticali biancoverdi, entrata nella storia con la promozione ottenuta nello scorso campionato.
Le cose, però, si mettono subito male: dopo meno di cinque minuti il San Zeno passa in vantaggio con un colpo di testa su cross dalla sinistra. Nell'occasione ci sono perplessità sul comportamento della nostra difesa, che si lascia sorprendere nel gioco aereo da un giocatore di bassa statura.
Da lì in poi, il primo tempo è tutto per noi: dopo lo scialbo pareggio con il Real Bulciago, il Verderio ritrova sprazzi di qualità nel gioco e i suoi numerosi supporters sono fiduciosi sull'esito finale dell'incontro. Le occasioni sono molte e soprattutto ci sarebbero due rigori a nostro favore: addirittura clamoroso il primo, con un difensore che nell'area piccola scalcia goffamente Lamparelli. Ma il direttore di gara, tra i peggiori mai visti, non concede nulla e fa infuriare la nostra panchina, arrivando addirittura ad allontanare dal campo il vicesceriffo Pinz, colpevole solo di averlo messo di fronte alla cruda verità. Il goal intanto non arriva e si va al riposo.
Nella ripresa il Verderio non riesce a ripartire con la stessa intensità mostrata nella prima frazione. I locali si chiudono bene in difesa e sfruttano le azioni in contropiede, con gli esterni della nostra retroguardia che spesso partono alla ricerca del pareggio lasciando però sguarnite le loro zone di competenza. Arriva così il goal del 2 a 0: una fuga sulla destra viene contrastata dal Tudi, ma produce comunque un debole diagonale rasoterra sul secondo palo che sorprende Atta, nell'occasione tutt'altro che impeccabile.
La partita sembra chiusa, ma poco dopo arriva puntuale la rete del Maradona delle Cascine. Si tratta, però, solo di un'illusione: ancora qualche minuto ed ecco arrivare il goal del 3 a 1 che chiude definitivamente il match. C'è ancora tempo per un rigore a nostro favore calciato fuori proprio dal nostro numero dieci, che poco dopo riceve il secondo cartellino giallo (entrambi per proteste più che giustificate) e viene espulso: speriamo che la squalifica sia di un solo turno.
Finisce così, con la delusione e il rimpianto per un incontro deciso da una serie di episodi che avrebbero potuto decretare un altro risultato. Il Verderio, infatti, pur lontano dai suoi giorni migliori, non è assolutamente apparso inferiore agli avversari odierni.
Ora risolleviamoci, ritroviamo la giusta cattiveria e torniamo a vincere subito. Nulla è perduto, la stagione è ancora lunga, gli obiettivi rimangono gli stessi. La classifica ci deve far riflettere: proprio il San Zeno è balzato al comando in solitaria, mentre noi siamo al secondo posto in compagnia di altre quattro squadre. Sarà un altro campionato duro ed equilibrato come quello dello scorso anno, e sappiamo come andò a finire...
The Man Of The Match (Premio Pintupi): tra i giocatori in campo il migliore è Dario "The Wall" Colombo, che nel finale evita da solo un passivo più pesante, con la squadra sbilanciata in avanti; ma troveremo domeniche più felici per esaltare il nostro mitico centrale di difesa. Tra gli altri sono in pochi ad attestarsi sopra la sufficienza. Il Premio Pintupi va così al vicesceriffo Pinz per aver spiegato all'arbitro la sua vera natura.
Il tecnico di via Roma schiera un inedito 4-4-1-1, con "Pizza-Boy" Di Siena unica punta e "Lampard" Lamparelli alle sue spalle. L'Airone, dato in condizioni non ottimali, parte dalla panchina. Nonostante un'altezza media della squadra che si aggira sul metro e quaranta, lo schieramento convince gli addetti ai lavori: sembra una buona idea per far bene sul piccolo e veloce terreno di gioco della frazione olgiatese.
I quattro euro da versare all'ingresso fanno storcere il naso, considerando l'assenza della tribuna e la pessima visibilità offerta agli spettatori, ma il Verderio è seguito anche in questa trasferta da un pubblico piuttosto numeroso che viene accolto da una graditissima sopresa: i nostri sono finalmente tornati ad indossare la tradizionale divisa a strisce verticali biancoverdi, entrata nella storia con la promozione ottenuta nello scorso campionato.
Le cose, però, si mettono subito male: dopo meno di cinque minuti il San Zeno passa in vantaggio con un colpo di testa su cross dalla sinistra. Nell'occasione ci sono perplessità sul comportamento della nostra difesa, che si lascia sorprendere nel gioco aereo da un giocatore di bassa statura.
Da lì in poi, il primo tempo è tutto per noi: dopo lo scialbo pareggio con il Real Bulciago, il Verderio ritrova sprazzi di qualità nel gioco e i suoi numerosi supporters sono fiduciosi sull'esito finale dell'incontro. Le occasioni sono molte e soprattutto ci sarebbero due rigori a nostro favore: addirittura clamoroso il primo, con un difensore che nell'area piccola scalcia goffamente Lamparelli. Ma il direttore di gara, tra i peggiori mai visti, non concede nulla e fa infuriare la nostra panchina, arrivando addirittura ad allontanare dal campo il vicesceriffo Pinz, colpevole solo di averlo messo di fronte alla cruda verità. Il goal intanto non arriva e si va al riposo.
Nella ripresa il Verderio non riesce a ripartire con la stessa intensità mostrata nella prima frazione. I locali si chiudono bene in difesa e sfruttano le azioni in contropiede, con gli esterni della nostra retroguardia che spesso partono alla ricerca del pareggio lasciando però sguarnite le loro zone di competenza. Arriva così il goal del 2 a 0: una fuga sulla destra viene contrastata dal Tudi, ma produce comunque un debole diagonale rasoterra sul secondo palo che sorprende Atta, nell'occasione tutt'altro che impeccabile.
La partita sembra chiusa, ma poco dopo arriva puntuale la rete del Maradona delle Cascine. Si tratta, però, solo di un'illusione: ancora qualche minuto ed ecco arrivare il goal del 3 a 1 che chiude definitivamente il match. C'è ancora tempo per un rigore a nostro favore calciato fuori proprio dal nostro numero dieci, che poco dopo riceve il secondo cartellino giallo (entrambi per proteste più che giustificate) e viene espulso: speriamo che la squalifica sia di un solo turno.
Finisce così, con la delusione e il rimpianto per un incontro deciso da una serie di episodi che avrebbero potuto decretare un altro risultato. Il Verderio, infatti, pur lontano dai suoi giorni migliori, non è assolutamente apparso inferiore agli avversari odierni.
Ora risolleviamoci, ritroviamo la giusta cattiveria e torniamo a vincere subito. Nulla è perduto, la stagione è ancora lunga, gli obiettivi rimangono gli stessi. La classifica ci deve far riflettere: proprio il San Zeno è balzato al comando in solitaria, mentre noi siamo al secondo posto in compagnia di altre quattro squadre. Sarà un altro campionato duro ed equilibrato come quello dello scorso anno, e sappiamo come andò a finire...
The Man Of The Match (Premio Pintupi): tra i giocatori in campo il migliore è Dario "The Wall" Colombo, che nel finale evita da solo un passivo più pesante, con la squadra sbilanciata in avanti; ma troveremo domeniche più felici per esaltare il nostro mitico centrale di difesa. Tra gli altri sono in pochi ad attestarsi sopra la sufficienza. Il Premio Pintupi va così al vicesceriffo Pinz per aver spiegato all'arbitro la sua vera natura.
Etichette: campionato, cronache, seconda categoria
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