ARS Rovagnate vs. ASV: 3-3
Trasferta caldissima quella di oggi a Rovagnate, ma c'era da aspettarselo: si è trattato di un vero scontro diretto nella lotta verso la promozione, potenzialmente in grado di spedire al comando della classifica l'eventuale vincitore. Il risultato finale è sincero soltanto a metà: il punteggio di 3 a 3 fa correttamente capire come il match sia stato veramente piacevole, probabilmente la partita più bella di questo primo scorcio di stagione; d'altra parte, però, il pareggio sta sicuramente stretto al Verderio, assoluto dominatore del gioco per quasi tutti i novanta minuti.
Per come si erano messe le cose, comunque, è inevitabile accogliere il punto guadagnato con una certa soddisfazione: per capire il perché, bisogna partire dal principio...
Gli scontri diretti, si sa, sono troppo importanti e in molti sono disposti a fare carte false per poterli vincere o per avere qualche chance in più dell'avversario: così, dopo essere riuscita a sopravvivere per miracolo alla grappa mortale servita prima del derby contro il Robbiate, questa volta la squadra è rimasta vittima di una misteriosa intossicazione da Polonio 210 che ha messo KO buona parte dei giocatori e della dirigenza. Si sospetta che l'avvelenamento sia stato perpetrato in occasione del pranzo sociale di venerdì 8 dicembre da qualche ignoto emissario del Rovagnate, di certo dietro lauto compenso.
La defezione del laterale destro Daniele, comunicata già sabato, è stata solo una prima avvisaglia di quanto stava per accadere: l'orribile morbo si stava già diffondendo, aiutato dai disdicevoli costumi sessuali che i nostri tesserati sono soliti mantenere nei loro week-end dedicati alla lussuria e alla promiscuità. Alla fine sono in molti a soccombere: il vicesceriffo Pinz accusa i primi sintomi durante la notte; Mister Piseddu, il Bimbo e il Mardona delle Cascine si accorgono del contagio al risveglio domenicale; Kakà resisiste soltanto per il primo tempo; il Villa, infine, cede definitivamente al termine della partita odierna.
Alla formazione largamente rimaneggiata si aggiunge un'estemporanea decisione dell'arbitro, che dopo un quarto d'ora circa di gioco caccia dal campo Mister Piseddu per una plateale violazione dell'articolo 724 del Codice Penale. Il Verderio, tuttavia, è entrato in campo con una grinta ed una convinzione quasi inedite, così che fin dal primo minuto il Rovagnate è schiacciato nella sua metacampo: i locali riescono a difendersi soltanto grazie all'esperienza del loro capitano e ad una buona dose di fortuna, mentre in attacco si affidano a qualche sporadico contropiede. Sorprendentemente, però, sono i nostri avversari a portarsi in vantaggio con un tiro dell'attaccante Alberto Valli, il migliore dei suoi. Un minuto dopo, l'arbitro manda tutti negli spogliatoi: la curva è in preda allo sconforto, convinta che la squadra sia stata definitivamente abbandonata dalla buona sorte.
Al ritorno in campo, i nostri si mostrano comunque determinati a rimettere in sesto l'incontro: è ancora il Verderio a tenere saldamente in mano il pallino del giuoco. Ecco, però, che la nostra difesa viene sopraffatta da un ulteriore contropiede degli avversari, che vanno nuovamente in goal con il numero 9 Alberto Valli: il figlio della dott.ssa Borghetti, autore di una doppietta, si è così guadagnato il titolo di persona non più gradita nel nostro territorio.
Sul 2 a 0 - devo ammetterlo - ho pensato di tornarmene a casa: dopo un'ora di indiscutibile dominio del terreno di gioco, ci trovavamo inspiegabilmente sotto di due goal. A farmi desistere è stata la rete provvidenziale di Max, che ha dato nuova linfa ai nostri giocatori. Il pareggio non si è fatto attendere più di tanto: è stato ancora il nostro numero 11 a spedire la palla oltre il portiere avversario, propiziato da un sublime cross dell'incontenibile Tudinho (oggi in versione capitano).
Con il risultato di nuovo in parità, proprio quando ormai la curva era convinta che la partita l'avremmo addirittura vinta, il Rovagnate ha avuto il suo unico scatto d'orgoglio che ha prodotto 5 o 10 minuti di equilibrio: è stato al termine di questo breve periodo che siamo finiti nuovamente in svantaggio, questa volta a causa di una punizione (non irresistibile, in verità) calciata dal limite dell'area dall'esperto numero 5 avversario. Ma il Verderio non demorde: sarà passato circa un minuto dal goal del Rovagnate, quando Galdo-Scubla riesce a trovare il meritato pareggio all'interno di una mischia nell'area avversaria. A quel punto la partita si avvia verso la fine, non senza qualche altra occasione per noi: alla fine saranno i nostri avversari a ringraziare il cielo per essere usciti indenni da questo match pieno di emozioni.
Come ho già detto, il punto da noi acquisito è certamente ingeneroso per ciò che si è visto in campo, ma alla luce della classifica è un ottimo risultato che ci mantiene saldamente nella zona decisiva: perdere oggi, del resto, sarebbe stato indubbiamente molto grave. La squadra, poi, ha saputo mettere sul terreno una grinta mai vista, che da sola è bastata a far dimenticare le pur importantissime assenze: una combattività ed una trance agonistica che si sono addirittura protratte oltre i novanta minuti, causando qualche attrito interno che speriamo si possa riparare in fretta.
The Man Of The Match: inevitabile concedere la palma del migliore in campo al Tudi (voto 9), che in versione capitano si è prodotto in una prestazione di livello assoluto e con la sua consueta grinta ha saputo contagiare tutti i compagni. Nota di merito anche per Max (voto 8+), autore di una decisiva doppietta, e per la generosissima prestazione di Riky (voto 8) sulla fascia destra.
Per come si erano messe le cose, comunque, è inevitabile accogliere il punto guadagnato con una certa soddisfazione: per capire il perché, bisogna partire dal principio...
Gli scontri diretti, si sa, sono troppo importanti e in molti sono disposti a fare carte false per poterli vincere o per avere qualche chance in più dell'avversario: così, dopo essere riuscita a sopravvivere per miracolo alla grappa mortale servita prima del derby contro il Robbiate, questa volta la squadra è rimasta vittima di una misteriosa intossicazione da Polonio 210 che ha messo KO buona parte dei giocatori e della dirigenza. Si sospetta che l'avvelenamento sia stato perpetrato in occasione del pranzo sociale di venerdì 8 dicembre da qualche ignoto emissario del Rovagnate, di certo dietro lauto compenso.
La defezione del laterale destro Daniele, comunicata già sabato, è stata solo una prima avvisaglia di quanto stava per accadere: l'orribile morbo si stava già diffondendo, aiutato dai disdicevoli costumi sessuali che i nostri tesserati sono soliti mantenere nei loro week-end dedicati alla lussuria e alla promiscuità. Alla fine sono in molti a soccombere: il vicesceriffo Pinz accusa i primi sintomi durante la notte; Mister Piseddu, il Bimbo e il Mardona delle Cascine si accorgono del contagio al risveglio domenicale; Kakà resisiste soltanto per il primo tempo; il Villa, infine, cede definitivamente al termine della partita odierna.
Alla formazione largamente rimaneggiata si aggiunge un'estemporanea decisione dell'arbitro, che dopo un quarto d'ora circa di gioco caccia dal campo Mister Piseddu per una plateale violazione dell'articolo 724 del Codice Penale. Il Verderio, tuttavia, è entrato in campo con una grinta ed una convinzione quasi inedite, così che fin dal primo minuto il Rovagnate è schiacciato nella sua metacampo: i locali riescono a difendersi soltanto grazie all'esperienza del loro capitano e ad una buona dose di fortuna, mentre in attacco si affidano a qualche sporadico contropiede. Sorprendentemente, però, sono i nostri avversari a portarsi in vantaggio con un tiro dell'attaccante Alberto Valli, il migliore dei suoi. Un minuto dopo, l'arbitro manda tutti negli spogliatoi: la curva è in preda allo sconforto, convinta che la squadra sia stata definitivamente abbandonata dalla buona sorte.
Al ritorno in campo, i nostri si mostrano comunque determinati a rimettere in sesto l'incontro: è ancora il Verderio a tenere saldamente in mano il pallino del giuoco. Ecco, però, che la nostra difesa viene sopraffatta da un ulteriore contropiede degli avversari, che vanno nuovamente in goal con il numero 9 Alberto Valli: il figlio della dott.ssa Borghetti, autore di una doppietta, si è così guadagnato il titolo di persona non più gradita nel nostro territorio.
Sul 2 a 0 - devo ammetterlo - ho pensato di tornarmene a casa: dopo un'ora di indiscutibile dominio del terreno di gioco, ci trovavamo inspiegabilmente sotto di due goal. A farmi desistere è stata la rete provvidenziale di Max, che ha dato nuova linfa ai nostri giocatori. Il pareggio non si è fatto attendere più di tanto: è stato ancora il nostro numero 11 a spedire la palla oltre il portiere avversario, propiziato da un sublime cross dell'incontenibile Tudinho (oggi in versione capitano).
Con il risultato di nuovo in parità, proprio quando ormai la curva era convinta che la partita l'avremmo addirittura vinta, il Rovagnate ha avuto il suo unico scatto d'orgoglio che ha prodotto 5 o 10 minuti di equilibrio: è stato al termine di questo breve periodo che siamo finiti nuovamente in svantaggio, questa volta a causa di una punizione (non irresistibile, in verità) calciata dal limite dell'area dall'esperto numero 5 avversario. Ma il Verderio non demorde: sarà passato circa un minuto dal goal del Rovagnate, quando Galdo-Scubla riesce a trovare il meritato pareggio all'interno di una mischia nell'area avversaria. A quel punto la partita si avvia verso la fine, non senza qualche altra occasione per noi: alla fine saranno i nostri avversari a ringraziare il cielo per essere usciti indenni da questo match pieno di emozioni.
Come ho già detto, il punto da noi acquisito è certamente ingeneroso per ciò che si è visto in campo, ma alla luce della classifica è un ottimo risultato che ci mantiene saldamente nella zona decisiva: perdere oggi, del resto, sarebbe stato indubbiamente molto grave. La squadra, poi, ha saputo mettere sul terreno una grinta mai vista, che da sola è bastata a far dimenticare le pur importantissime assenze: una combattività ed una trance agonistica che si sono addirittura protratte oltre i novanta minuti, causando qualche attrito interno che speriamo si possa riparare in fretta.
The Man Of The Match: inevitabile concedere la palma del migliore in campo al Tudi (voto 9), che in versione capitano si è prodotto in una prestazione di livello assoluto e con la sua consueta grinta ha saputo contagiare tutti i compagni. Nota di merito anche per Max (voto 8+), autore di una decisiva doppietta, e per la generosissima prestazione di Riky (voto 8) sulla fascia destra.
Etichette: campionato, cronache, terza categoria
Commenti: 1
Nella serata di domenica, anche il sottoscritto è caduto vittima del misterioso morbo che ha decimato le nostre fila: ecco il motivo di questo lieve ritardo nella pubblicazione della cronaca.
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